L’architettura del Palazzo della Magnifica Comunità di Mel
Il Palazzo della Magnifica Comunità di Mel ha da sempre mostrato una vocazione pubblica non sono nelle attività cui è stato adibito durante i secoli ma anche nella struttura architettonica. Il Palazzo è l’unico di Piazza Papa Luciani ad aprirsi verso l’esterno con un ampio porticato a sei arcate, detto “loda” o loggia.
Il Palazzo ha tre piani e un tetto a padiglione con una torretta quadrata al centro che ospita l’orologio del campanile dell’antica chiesa dedicata alla Madonna Addolorata, un tempo chiesa della Pieve, presente sulla sinistra della Piazza Papa Luciani. Il campanile fu colpito da un fulmine nel 1756 e crollò nell’incendio che seguì. L’orologio, salvato dall’incendio, fu trasferito sulla torretta del Palazzo della Magnifica Comunità di Mel, dove ancora oggi si può ammirare.
Il campanile e la chiesa non furono ricostruiti per intero, ma solo parzialmente agli inizi del 1800. La chiesa dell’Addolorata, oggi restaurata, rimane un gioiello d’arte e di storia. A seguito dell’incendio del 1756 fu eretta la nuova chiesa parrocchiale dedicata all’Annunciazione e consacrata nel 1773.
La semplicità architettonica del Palazzo fa sì che proprio la torretta e le finestre anteriori, disposte in ordine simmetrico, siano un elemento decorativo importante per la facciata e diano un tocco di eleganza all’intera struttura. Sul retro, invece, le finestre sono un po’ meno simmetriche e la distribuzione nella facciata posteriore è lasciata a pure esigenze funzionali.
Le finestre del piano terreno e del sottotetto nella facciata principale sono rettangolari, piccole e con una cornice liscia in pietra. Alcune aperture del piano terreno hanno mantenuto fino ad oggi le grate delle prigioni dalle quali il prigioniero ascoltava la sentenza del giudice. Le finestre del piano nobile, o secondo piano, sono invece più grandi, con cornice modellata e stipiti scolpiti come pilastrini.
Al centro della facciata principale, in corrispondenza del salone nobile, le finestre formano una pentafora ovvero una finestra a cinque aperture con balaustra da dove il nobile si affacciava per guardare la Piazza. Sul retro invece il salone nobile si apre su una trifora senza balaustra.
Le immagini antiche di Mel mostrano che sulla facciata principale vi era dipinto anche il grande stemma municipale, purtroppo perduto a causa degli eventi dell’ultimo secolo. Recentemente, però, è stato riprodotto lo stemma esattamente come mostravano le antiche immagini.